Intenderemo Sabina quel luogo posizionato nel Centro d’Italia, conquistato dai Sabini, antico popolo italico dell’Italia Centrale , che fondò città come Cures Sabini e Reate. Oggi la Sabina ricopre la provincia di Rieti, quel lembo di terra che si estende dalla valle del Tevere, a ovest, fino agli Appennini ad est, a sud con la provincia di Roma, la cui parte confinante viene chiamata Sabina Romana e a nord con l’Umbria.
Sabina: da sempre terra di confine modellata dal tempo, ricca di antiche memorie e di monumenti a cui si legano suggestive tradizioni.
Percorriamola attraverso le anse dei suoi fiumi e delle sue antiche strade e sarà come viaggiare nel tempo alla scoperta di boschi, laghi, feste e specialità culinarie insuperabili, donati da questa generosa terra incontaminata.
Questo è il Centro d’Italia. Rieti stessa è considerata l’ Umbilicus Italiae.
E’ la terra dei borghi fortificati chiamati Castrum, arroccati sulle verdi colline circondate da alberi di ulivo, da filari di viti e da querce secolari.
Sabina da scoprire regala un interessante connubio di storia e natura come l’Abbazia di Farfa, Greccio sulle traccie di S. Francesco, le sue oasi naturalistiche come i Laghi del Salto e del Turano, l’ulivo più longevo d’Europa a Canneto, l’ Alta Valle del Velino.
Sabina è tempo libero e soprattutto benessere da ricercare nel contatto della natura, nella buona cucina e nella cura della persona passeggiando nei parchi naturali, effettuando escursioni, praticando sport: atletica, volo a vela, basket, pesca sportiva, golf, montain bike, trekking, sci.
E’ bene ricordare che gli altipiani reatini, proprio per una naturale configurazione sono da sempre meta scelta dagli amanti dello sport estremo.
Ancora aria pura e calde acque termali le cui proprietà terapeutiche furono apprezzate dal tempo dei Romani, quelle sulfuree di Cotilia e Antrodoco e quelle oligominerali di Cottorella.
L’elemento acqua, che nel corso del tempo ha modellato il paesaggio, dona a questa terra habitat incontaminati di grande interesse naturalistico, annoverando così diverse zone protette:
la Valle Teverina, dove il fiume Tevere incontra le acque del fiume Farfa nella Riserva Naturale di Nazzano, di grande interesse paesaggistico e naturalistico e visitata ogni anno dagli amanti del birdwatching, della natura genuina e delle passeggiate in bicicletta;
la Riserva Naturale delle Montagne della Duchessa esemplare ricco di biodiversità, regno di antiche faggete ed alberi di tassi facilmente accessibile da tutta Italia, grazie alla vicinanza dell’ Autostrada dei Parchi A24;
la Riserva Naturale del Monte Navegna e Monte Cervia, al confine con Lazio e Abruzzo regno di antichi boschi dove vivono indisturbati il falco, l’aquila reale, il lupo ed il gatto selvatico;
il Parco dei Monti Lucretili estrema appendice meridionale dei Monti Sabini, un paradiso incontaminato nei pressi di Roma, rifugio di tante specie animali e regno di piante spontanee;
la Riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile: due laghi collegati fra loro da un sistema di idrovore che regola il livello delle acque. In Giugno la fioritura delle ninfee regala un spettacolo di rara bellezza come anche le passeggiate per i sentieri consigliati dal Centro Visite della Riserva.
I laghi maggiori nel territorio sono quattro: il Lago del Salto, da cui affiora la sommità di un campanile ingoiato, il Lago del Turano quello di Ripasottile e lo Scandarello.
Terra di antica tradizione rurale, la Sabina offre prodotti sani e genuini, coltivati con metodi tradizionali e biologici come le castagne rosse del Cicolano, il tartufo nero, i fagioli di Borbona e di Colle di Tora, i marroni di Antrodoco, le lenticchie dell’Altopiano di Rascino e molto altro ancora.
Tali piatti o ricette caratterizzano una cucina variegata e rustica dominata dall’ Olio Extravergine d’Oliva DOP: l’ Amatriciana, uno dei primi piatti più famoso nel mondo, specialità di Amatrice; la pasta alla Griscia, i Maccheroni a fezze o Jaccoli, gli Stracci di Antrodoco, le Fregnacce alla sabinese, gli Strengozzi alla reatina e le Sagne scandrigliesi.
Da non perdere l’Acqua cotta a base di verdure, pane raffermo, formaggio grattato e olio ed altre zuppe di antica tradizione a base di verdure e legumi come la “Panonta” e la Minestra di farro. Ottimo la Porchetta di Poggio Bustone e di Selci, i pecorini stagionati di Accumoli, di Leonessa ed altro ancora, da poter scoprire presso i ristoranti tipici della zona o visitando le Sagre che si svolgono nei paesi durante l’anno.