“La figura di Emma – perché adesso ne conoscevo il nome – cominciava a prendere forma: una donna incantevole vittima della sua bellezza. E anche quella di Antoi, che consideravo disgustoso ancor prima di conoscerne il nome. Mi alzai dal letto e presi a passeggiare per la stanza. I pensieri erano proiettati indietro nel tempo. Adagiai delicatamente il diario sulla mensola del camino e mi fermai a sognare a occhi chiusi, con il mento appoggiato a quel contenitore di ricordi. Emma: che bel nome! Se il committente dei lavori sarebbe stato d’accordo avrei voluto chiamare quell’agriturismo Il Casale di Emma. Lo trovavo più indicato per identificare quel luogo incantevole.”
Biglietto di Andata e Ritorno è il primo dei tre romanzi ambientati a Caltanissetta, in Sicilia
"Io dormo da sola" è il nuovo romanzo di Salvatore Paci, scrittore siciliano contemporaneo, ambientato in un’azienda agricola per la quale il famoso scrittore di Caltanissetta ha tratto ispirazione dal Casale di Emma, una location per matrimoni in campagna al centro della Sicilia.
E’ la storia di Mattia, un architetto che durante i lavori di ristrutturazione del Casale scopre un diario scritto molti anni prima da una certa Emma e della quale Mattia si innamora.
Sebbene il Casale del romanzo dell’autore siciliano sia in realtà localizzato in Sardegna la descrizione dei luoghi, degli ambienti, dei sapori e degli odori è tratta direttamente dal Casale di Emma, situato al centro della Sicilia.
Il Casale di Emma è un’azienda agricola recentemente ristrutturata grazie ai fondi della Comunità Europea che prevede di fornire servizi nel territorio siciliano mediante l’affitto di sale polivalenti al chiuso ed all’aperto, per la realizzazione di congressi al centro della Sicilia, matrimoni in campagna, battesimi, comunioni e feste di compleanno.
Il romanzo è scritto insieme alla brava Emanuela Baldo.
"Il giorno in cui accettai l’incarico e misi piede per la prima volta in questo luogo maledetto non immaginavo di trovarmi come una biglia su un piano inclinato, pronto a rotolare giù, sempre più velocemente verso un precipizio.
In quel momento, mentre Carla con il braccio teso mi porgeva un anello con tante chiavi, ero ancora in tempo per fermarmi. Ma allora non sapevo a cosa sarei andato incontro e così suggellai la mia fine.
Scusatemi se non mi sono ancora presentato: mi chiamo Mattia, ho trent’anni e sto per morire."