La Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia, è stata istituita con L.R. 9.09.1988 n. 56 ed ampliata nel 1997 con L.R. 3.10.1997 n. 29 ed è amministrata dall’Ente Regionale Riserva Monti Navegna e Cervia con sede a Varco Sabino.

Riserva Naturale del Monte Navegna e Monte Cervia

Si trova nella provincia di Rieti e tutela un vasto comprensorio della Catena dei Monti Carseolani, tra i bacini artificiali dei fiumi Salto e Turano.
Si estende su una superficie di 3599 ha ed accoglie i territori di nove comuni: Rocca Sinibalda, Castel di Tora, Ascrea, Collato Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespolo, Paganico, Varco Sabino.

La Riserva consiste a Nord dai rilievi di Monte Navegna (1.508 m) e Monte Filone (1.329 m), ed a Sud, separata dal Fosso dell’Obido, dai rilievi del Monte Cervia (1.436 m), un’estesa dorsale montuosa che viene interrotta dalle profonde gole del Fosso di Riancoli. A meridione di questa valle si erge il Colle di Monte S. Giovanni. Un’ulteriore area è costituita dai rilievi che circondano il paese di Nespolo, che costituiscono il confine con il vicino territorio abruzzese di Carsoli.

Provincia: Rieti
Estensione: 3.599 ettari
Comuni: Ascrea, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespolo, Paganico Sabino, Roccasinibalda e Varco Sabino.
Gestore: Ente Regionale Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia

Aspetto vegetale

L’orgoglio di questa riserva è sicuramente il paesaggio vegetale costituito da faggio, quercia, castagni secolari. Anche se segnati dalla storia, questi boschi si presentano ben conservati e costituiti da querceti caducifogli quali il cerro, rovere, carpino, nocciolo, acero di monte ed al di sopra del 1000 mt. inizia a vegetare il faggio. Interessanti i boschi di castagni da frutto secolari, che in alcuni punti raggiungono dimensioni maestose. Ricco e spettacolare è il sottobosco , soprattutto nelle mezze stagioni, vi si trovano arbusti come la rosa canina, il prugnolo, il sorbo montano e tanti altri ma il vero splendore sono le specie erbacee in fiore tra cui le orchidacee, le primule, le violette, le narcisi, le anemoni, l’elleboro, la digitale, la scilla, il bucaneve….un vero patrimonio botanico!

La Fauna

Il paesaggio si presenta dunque ricco di boschi, laghi, gole e torrenti, luogo ideale per accogliere una ricca e varia fauna: qui vivono protetti e indisturbati il timido lupo, l’orso bruno morsicano, il gatto selvatico e diffuso anche il cinghiale. Sui cieli si avvistano l’aquila reale, lo sparviero, poiana, tordele, ciuffolotti, ghiandaie e cince. Risultano ampiamente diffusi i picchi verde e rosso maggiore. Diversi tipi di anfibi tipici come la salamandrina dagli occhiali e l’ululone dal ventre giallo ed il tritone crestato italiano.
Interessante la presenza di Rosalia alpina e Cerambyx cerdo, due coleotteri piuttosto rari, presenti in ambienti antichi e non antropizzati.

La storia

Sin dall’antichità quest’area è stato un territorio di confine o territorio di scambio tra il popolo dei Sabini e quello degli Equi. Divenne poi frontiera territoriale tra lo Stato Pontificio e Borbonico, oggi tra l’Alta Sabina e il Cicolano. Per gli amanti della storia e dell’archeologia vi sono resti di un insediamento nei pressi di Ascrea, un antico abitato di Varco Sabino e sul lago del Turano, sul Monte Antuni dei resti che risalgono al X secolo. Singolare è anche il monolito denominato “Pietra Scritta”, un monumento funerario di età romana situato nel comune di Paganico.

I sentieri

La Riserva Naturale ha sede a Varco Sabino-Castel di Tora. I Centri Visita sono a Castel di Tora e Collegiove. Le strutture dedicate all’educazione ambientale sono a Varco sabino e Mercetelli. La visita della Riserva è possibile in ogni momento dell’anno anche se i periodi migliori sono la primavera e l’autunno quando la natura protetta si mostra nei suoi colori affascinanti e nei suoi aspetti più segreti. Nella Riserva sono stati attrezzati numerosi sentieri, identificati da segnavia costituiti da paletti in legno con la testa colorata a seconda della difficoltà di percorso

Escursione al Monte Navegna

Percorso con qualche difficoltà, ma percorribile da tutti con un minimo di attenzione e di allenamento. Permette di ammirare le vallate dei due bacini del Salto e del Turano. Partenza da Varco Sabino, lungo la carrareccia che sale verso la località Le Forche, poi sui costoni rocciosi e sugli aridi prati che conducono alla parte sommitale da cui si spazia con lo sguardo sulle due vallate e sui gruppi montuosi circostanti, dai Lucretili al Terminillo, ai Monti del Cicolano ed al Gran Sasso, alla Duchessa ed al Velino-Sirente.

Escursione al Monte Cervia

Questo è un percorso con qualche difficoltà, ma non insormontabile che richiede un po’ di allenamento. Si accede dall’abitato di Collegiove e ci si procede verso il crinale che affaccia sulla Valle del Turano con lo sguardo che arriva fino al vicino gruppo dei Monti Simbruini.

Fosso dell’Obido

Dalla S.P. Collegiove Marcetelli si scende su un sentiero ben segnato fino ad incontrare il Fosso dell’Obido e la Pineta di Rosso Bove, per poi dirigersi verso l’abitato di Ascrea, nella profonda gola che separa il Cervia da Monte Filone. L’escursione permette di osservare vari aspetti della vegetazione dell’area protetta, ed interessanti fenomeni geologici.

Ruderi di Mirandella

Questo è un comodo sentiero che dalla località Le Forche porta verso i ruderi dell’antico abitato, arroccato sul fianco di Monte Filone ed affacciato sulla Valle del Turano, sopra l’abitato di Ascrea. Il percorso può proseguire intorno a Monte Filone, ritornando per il versante di sud ovest dove si aprono alcuni "pozzi" di origine carsica.

Comuni che accolgono i Centri Visita:

• Ascrea tel. 0765 /723150
• Collalto Sabino tel. 0765/ 98025
• Collegiove tel. 0765/ /99087
• Mercetelli tel.0765/ 98140
• Nespolo tel. 0765/ 98026
• Paganico tel. 0765/ 723032
• Varco Sabino tel. 0765/790139